Quanti degli oltre settanta visitatori che hanno seguito con grande attenzione le parole della Dottoressa Beatrice Bolandrini, Sindaco di Brignano Gera d’Adda, oltre che fine conoscitrice di arte, storia e cultura locale e guida d’eccezione alla visita di Palazzo Visconti, hanno sentito aleggiare per qualche istante il fantasma del buon Don Lisànder? Sì perché, come molti sanno, delineando la titanica figura dell’Innominato, straordinaria e fuori dalle righe nel male e poi nel bene, e interpretando in chiave poetica la sua conversione, Manzoni aveva in mente la storica visita pastorale del Cardinale Federigo Borromeo a Treviglio. E dunque, se dalla tremenda notte di rimorsi l’Innominato uscì a veder la luce al suono delle campane in festa per la visita del Santo porporato, nella campagna prossima al suo palazzotto, questo edificio non poteva essere altro se non Palazzo Visconti di Brignano, dove appunto il terribile Bernardino (altrimenti noto come il Conte del Sagrato per il singolare vezzo di ammazzare i rivali sulla porta della chiesa…) viveva ormai avanti negli anni. L’altra potenziale residenza viscontea, il lecchese Castello di Somasca, è parimenti servita alla fantasia dello scrittore lombardo, per evocare un nido di rapace, dove il predone sarebbe stato arroccato per ghermire le numerose prede… Ma non perdiamoci in digressioni letterarie…
Quanto ad un rapidissimo excursus storico di Palazzo Visconti, in età medievale, una rocca difensiva – progenitrice dell’attuale Palazzo – fu assegnata ai Conti di Bergamo nell’XI secolo e poi passò a Milano dopo la pace di Costanza, insieme ad altri manieri della Gera d’Adda. Il dominio nella città milanese venne esercitato prima dai Torriani (dal 1272) e, dopo numerose lotte, dai Visconti (dal 1310). Cominciò un periodo di fortissima instabilità, con la zona contesa da Milano e Venezia: in quegli anni la rocca venne assegnata a Sagramoro I, capostipite del ramo di Brignano dei Visconti nonché figlio illegittimo di Bernabò, dal quale discese Francesco Bernardino, appunto il “nostro” Innominato. La famiglia Visconti mantenne il possesso del Palazzo anche quando, nel 1447, con l’instaurazione a Milano della Repubblica Ambrosiana, la Gera d’Adda passò nuovamente alla Serenissima. Brignano ritornò sotto l’influenza di Milano e la stabilità venne sancita da un atto notarile che, datato 1465, confermava il pieno possesso dello stabile a Sagramoro II Visconti: la linea dinastica della famiglia durò fino al 1892, quando si estinse con Antonietta Visconti Sauli, che morì senza eredi.
Da allora si susseguirono altri passaggi di proprietà fino all’attuale condizione che vede Palazzo Nuovo di proprietà privata, mentre Palazzo Vecchio ospitare la sede dell’amministrazione comunale. Certo la tentazione di soffermarci a parlare anche dei pregi architettonici ed artistici del bellissimo Palazzo, abbondantemente descritti dalla Dottoressa Bolandrini ieri, è forte, ma lo spazio del Bollettino non ce lo consente. Vorrà dire che quanti si sentiranno incuriositi potranno prenotarsi per un supplemento di visita…
Per quanto invece concerne la serata del nostro Rotary, fortemente voluta dalla Presidente Martina Di Rubbo – serata che ha riscosso un grande successo e si è avvalsa anche del valido catering già sperimentato dal nostro Club ogni anno al Santuario della Basella di Urgnano – possiamo dire che l’elevata affluenza di soci e di ospiti è stata la conferma dell’apprezzamento generale ed ha consentito soprattutto una speciale visibilità al sodalizio, volto a consolidare con gli attori terzi del territorio quei vincoli che si tradurranno a breve in vari progetti al servizio della collettività, coerenti con le finalità rotariane appunto. Preziosi, nell’economia della fase progettuale, gli interventi della Dr.ssa Elisabetta Fabbrini, Direttore Generale dell’ASST Bg Ovest (Azienda socio-sanitaria territoriale), e dei Sindaci di Lurano, Dimitri Bugini (nostro socio) e di Ciserano, Enea Bagini. Hanno reso onore alla serata i Sindaci di Arcene, Giuseppe Foresti, di Canonica, Gian Maria Cerea, di Treviglio, Juri Imeri, la Vicesindaco di Treviglio, Pinuccia Zoccoli Prandina, l’Assessore alla cultura e innovazione di Treviglio, Giuseppe Pezzoni, le Dirigenti didattiche, Gloria Bertolini e Daniela Grazioli, il Notaio Finardi, e professionisti dell’Ospedale di Treviglio e Caravaggio ed ASST, Patrizia Vertova, Nino Cardile, Alessandra Signorile, Antonio Grossi